domenica 13 novembre 2016

Christmas School 2016

Da quest'anno l'Associazione Liber@-Mente Insieme da vita a una nuova iniziativa alla Scuola Primaria Cappuccini: la prima Festa di Natale, che si intitolerà "Christmas School" e che si terrà sabato 17 dicembre dalle ore 12.45.

Genitori, bimbi e tutto il personale scolastico saranno invitati a pranzare con la polenta e le patatine fritte dei Polentari di Borgo, a visitare il Mercatino degli oggetti realizzati da bimbi e genitori e l'esposizione di Presepi organizzata dalle classi.

Ci sarà anche la Cassetta di Babbo Natale, gentilmente realizzata da papà Denis Samorì, dove i bambini potranno lasciare i loro messaggi di augurio e di desideri per l'anno nuovo.

I preparativi sono al culmine! Dall'inizio del mese di novembre, ogni sabato mattina, l'aula di scienze e la mensa si trasformano in veri e propri laboratori, dove mamme e papà, armati di materiale di recupero, pasta al sale e colla a caldo, realizzano parte degli oggetti che saranno esposti al Mercatino. 

Nei primi due appuntamenti, grazie anche al caffè di mamma Isabella e ai dolci di mamma Silvia, si è creato uno staff affiatato, e i genitori hanno collaborato insieme per realizzare vere e proprie creazioni artistiche e fantasiose!!

Anche i bambini avranno la possibilità di esprimersi nei laboratori pomeridiani del 14 e 16 novembre, che vedono iscritti circa 100 bambini, suddivisi in 4 gruppi.

Il tutto nell'intento di promuovere come sempre l'aggregazione fra scuola e famiglie.

Proprio per questo, vogliamo ringraziare fin da ora tutti i genitori e i bambini per l'impegno e la partecipazione: chi ha procurato il materiale o stampato i volantini; la Dirigente e tutto il corpo Docenti, per la fiducia in noi riposta; il personale ATA, sempre disponibile a collaborare con noi durante le nostre "incursioni" a scuola.

Vi aspettiamo tutti il 17 dicembre per un amichevole scambio di auguri!!!

martedì 17 novembre 2015

Consiglio d’Istituto, votare per contare

Il prossimo 22 -23 Novembre si svolgeranno le votazioni per il rinnovo del Consiglio dell’Istituto Comprensivo 6. Il Consiglio d’Istituto è composto da Dirigente, responsabile amministrativo, rappresentanti degli insegnanti, del personale scolastico e dei genitori.
In questa occasione i genitori sono chiamati a rinnovare la propria rappresentanza. È necessario scegliere 8 rappresentanti in una lista di 16 candidati.

Quando si vota:
  • 22 Novembre 2015 dalle ore 8 alle 12
  • 23 Novembre 2015 dalle ore 8 alle 13.30

Dove si vota:
  • Genitori delle scuole Cappuccini e Andrea Costa: seggio 1 "Cappuccini", via Villa Clelia 18 - Imola
  • Genitori delle scuole Rubri e Pontesanto: seggio 2 "Rubri", via Tinti, 6 - Imola

I genitori che hanno figli in scuole diverse dovranno recarsi a votare nella sede di riferimento della scuola frequentata dal figlio minore.

Altre informazioni sempre sul sito http://www.ic6imola.gov.it/

Il Consiglio d’Istituto è l’organo attraverso il quale vengono prese decisioni operative per tutte le scuole dell’Istituto Comprensivo: la materna Pontesanto, le elementari Rubri e Cappuccini, la media Costa. Rappresenta l’organo più importante in cui i genitori possono esprimere il proprio punto di vista e contribuire al buon funzionamento della scuola.

Gian Paolo Papini, genitore e Presidente del Consiglio d’Istituto IC6 uscente, vuole fare un appello per sollecitare i genitori di tutte le scuole dell’IC6 a partecipare numerosi e ad esprimere il proprio voto.
 “Come genitori, questa è una grande opportunità di partecipazione attiva. Nel nostro Istituto abbiamo la fortuna di poter contribuire in modo concreto alle discussioni e alle decisioni, il nostro punto di vista è tenuto in considerazione.”

“Anche questo è un modo per costruire un futuro migliore per i nostri figli. La partecipazione alla vita della scuola significa anche prendere parte agli organismi che presiedono al funzionamento generale dell’istituto. Non è solo burocrazia e normale amministrazione, che pure serve. Nelle riunioni del Consiglio, ad esempio, si verifica e si approva il bilancio, si preparano e si decide sui bandi per le attribuzioni dei servizi, si organizza e si redige il rapporto di autovalutazione”

Servono competenze particolari per far parte del Consiglio d’Istituto?
“Quello che serve è molto buon senso e capacità di ascolto. Noi tutti abbiamo competenze legate alle nostre attività professionali, spesso possono essere valorizzate in un contesto come questo … Il Consiglio si riunisce in media una volta al mese, in orario serale per permettere la partecipazione di tutti.”

In questi anni si è verificato una generale disattenzione da parte dei genitori verso questo istituto. Mentre in altre occasioni, come ad esempio per l’organizzazione della festa della scuola, i genitori partecipano molto attivamente, l’affluenza alle urne è generalmente molto bassa. “È quanto è emerso dal rapporto annuale di autovalutazione come uno dei punti negativi per il nostro istituto. Dobbiamo fare di più. So che in futuro si penserà a diverse modalità di coinvolgimento dei genitori.”

“Il 4 novembre si è tenuto un incontro tra genitori e i rappresentanti dei genitori del Consiglio uscente: l’invito aveva avuto 500 visualizzazioni ma all'incontro erano presenti solo 21 genitori. Se teniamo conto che la scuola ha circa 1000 studenti, possiamo dire che solo il 2% delle famiglie era presente. Non c’erano le firme sufficienti per i rappresentanti e i sostenitori. Questo è stato un vero peccato!”

“Ringrazio a questo proposito tutte le associazioni dei genitori che si sono mobilitate per raccogliere le firme e per promuovere la partecipazione. È molto importante avere rappresentanti eletti da un numero consistente di voti, solo in questo modo possiamo dire che nel Consiglio di Istituto i genitori siano effettivamente rappresentati.”


Allora, il messaggio è chiaro: il 22 e 23 Novembre incontriamoci a scuola e votiamo!

mercoledì 4 novembre 2015

Laboratori in classe: La geometria e la città di Paul Klee

“L’arte non riproduce quello che vediamo; piuttosto ci fa vedere” Paul Klee pittore (1879 – 1940)

I laboratori svolti in classe sono attività didattiche spesso suggerite dagli esperti di didattica per rendere l’apprendimento più coinvolgente, anche combinando discipline diverse. In un laboratorio, ad esempio, può capitare che gli alunni inizino il nuovo anno scolastico studiando concetti geometrici attraverso la rielaborazione e la manipolazione degli elementi formali di un quadro.

È proprio quello che ha proposto la maestra Anna Maria Mazza quest’anno ai suoi alunni di 5^.
“Nel lavoro quotidiano io privilegio sempre il connubio fra discipline e l’arte. … Tra gli obiettivi del  programma di matematica di quest’anno c’è la capacità di rappresentare forme del piano e dello spazio, di riconoscere le relazioni con strutture che si ritrovano in natura o create dall’uomo; di classificare le figure in base alle caratteristiche geometriche; di determinare misure, costruire modelli concreti.” Obiettivi che si combinano bene con quelli del programma di arte, “tra cui vi è riconoscere gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio visuale (linee, forme, colori, volume, spazio)”.  Lo scopo di questo laboratorio era consentire ai bambini di rielaborare un’opera d’arte utilizzando conoscenze acquisite attraverso altre discipline, come la geometria. Questa attività di inserisce nel progetto scolastico “Non solo la matematica è un gioco da ragazzi”.
Paul Klee, Città

Come base per il lavoro è stato scelto un quadro del pittore svizzero Paul Klee della serie dedicata alle Città. Klee è un esponente dell’astrattismo e uno dei pittori più importanti dell’arte del ‘900, secondo cui l’arte aiuta a comprendere la realtà nella sua essenza di forme, linee e rapporti geometrici, attraverso armonie di colori e materiali.

L’attività è iniziata il secondo giorno di scuola e si è conclusa la prima settimana di ottobre, nell’arco di circa 20 giorni. “In questo periodo abbiamo usato le 2 ore pomeridiane del martedì e del giovedì, per un totale di 14 ore.”

“I bambini hanno ricevuto una riproduzione in A3 della struttura del quadro, caratterizzato principalmente da quadrilateri o forme che possono essere ricostruite a partire dai quadrilateri. …” Per svolgere l’attività, gli alunni hanno attivato strategie personali diverse, con l’obiettivo di raggiungere uno scopo comune.

“Per la realizzazione dell’attività i bambini hanno utilizzato le competenze di geometria che avevano acquisito l’anno precedente sui poligoni regolari e irregolari. Hanno utilizzato strumenti come righello, matita, carta, colla. Si sono cimentati con la scelta di materiali, carte diverse per consistenza e aspetto, hanno sviluppato la propria creatività lavorando liberamente sugli accostamenti dei colori, forme, effetti cromatici, seguendo e creando le immagini a proprio gusto”. Dall’elaborazione dell’immagine sul piano hanno poi sviluppato figure solide che emergono dalla base. “In questo modo hanno acquisito nuove competenze, come l’elaborazione autonoma di un’immagine fatta di poligoni e la costruzione di 3 solidi: un cubo, un parallelepipedo, una piramide.”

Nuove competenze basate su una consapevolezza diversa e nuova, che nasce dal poter costruire e
ricostruire con le proprie mani quelle forme che sono state oggetto di uno studio teorico. Attraverso la manipolazione e l’esperienza, i bambini diventano consapevoli dei concetti, li comprendono di più e possono andare oltre. Nati per favorire l’apprendimento degli alunni con cui la lezione frontale risulta meno efficace, i laboratori sono diventati una strategia didattica preziosa per tutti.

sabato 24 ottobre 2015

Laboratori in classe: Fare per Pensare

Con questo post vorremmo inaugurare alcune brevi incursioni nella didattica svolta alla Scuola Cappuccini e farsi raccontare “dal di dentro” come le insegnanti svolgono alcune attività curriculari utilizzando modalità diverse dalla tradizionale lezione frontale.

Siamo nel mondo variegato e sorprendente dei laboratori. Tutti noi genitori ne sentiamo parlare e l’associazione Liber@-mente Insieme ne organizza durante l’anno scolastico in orario pomeridiano con un obiettivo certamente educativo ma soprattutto ludico. Insomma, un modo, speriamo, intelligente e divertente di stare insieme.

Molti insegnanti però usano il laboratorio per arricchire, rendere più interessante e piacevole l’apprendimento di materie a volte ostiche, come la matematica o la geometria. Il laboratorio in classe quindi non è una cosa in più o alternativa all’apprendimento curriculare ma una modalità più interattiva e collaborativa di svolgere parte del programma scolastico.

Ma sappiamo veramente di che cosa si tratta? Perché organizzare un laboratorio? Solo per fare lezione in modo diverso? Una recente conversazione con la maestra Anna Maria Mazza ci ha fatto venire voglia di saperne di più. 

Per dare una definizione: "Il laboratorio è uno spazio attrezzato, un ambiente dotato di materiali, strumenti e attrezzature. E' un percorso delimitato nel tempo e finalizzato al perseguimento di determinati obiettivi". Ma è importante sottolineare che si tratta di una "strategia didattica" che coinvolge fortemente gli alunni, li rende protagonisti e li stimola a collaborare. In un laboratorio emergono anche le strategie di apprendimento dei singoli alunni, che in questo ambiente hanno la possibilità di confrontarsi e di imparare gli uni dagli altri.

Quindi abbiamo capito una cosa: che far uscire dalla pagina il concetto significa farne esperienza e che passando attraverso l’esperienza anche i concetti astratti diventano più concreti e semplici da capire. Insomma, ragionare con le mani aiuta!

La prima esperienza laboratoriale che racconteremo nei prossimi giorni è quella svolta dalla maestra Anna Maria Mazza all'inizio dell'anno scolastico con le classi 5, tra arte e geometria.

sabato 10 ottobre 2015

Inaugurazione della Biblioteca Cappuccini

Vi ricordate il post pubblicato il primo giugno dedicato ai nuovi arredi della biblioteca della scuola Cappuccini? Un progetto proposto nello scorso anno scolastico e reso possibile soprattutto grazie ai risultati della raccolta fondi avvenuta attraverso la pesca di fine anno, frutto del lavoro e della collaborazione di tanti genitori.

Ebbene, oggi sabato 10 ottobre 2015 la nuova biblioteca è stata inaugurata alla presenza della Dirigente, del presidente del Consiglio di Istituto, dei rappresentanti delle classi e dell'associazione Liber@mente Insieme.

Tavoli circolari e sedie colorate danno un aspetto più accogliente e gioioso, creando un ambiente più aperto e collaborativo. Alcune nuove scaffalature (donazione di Monica Giorgi, mamma di un'alunna della scuola) che si aggiungono alle precedenti, aumentano la capacità di esposizione dei materiali a cui bambini e insegnanti possono avere accesso.

Come ha sottolineato la Dirigente Salaroli, la biblioteca è un contesto formativo diverso da quello della classe e gli arredi svolgono un ruolo importante nel creare le condizioni migliori per apprendere.

Per l'occasione le classi quarte, capitanate dalle maestre Beatrice e Marica, hanno organizzato una piccola rappresentazione nel corso della quale maestre e bambini hanno raccontato piccole fiabe.

Un fine di mattinata insolito alla scuola Cappuccini, e pur in un giorno di pioggia, i sorrisi dei bambini e la soddisfazione degli adulti hanno acceso l'arcobaleno!

lunedì 15 giugno 2015

Coding? Un gioco per bambini

Si può insegnare l’informatica ai bambini? Sembra proprio di sì e ormai è una realtà molto diffusa.
Da alcuni anni si sta affermando una metodologia che permette ai bambini di acquisire i rudimenti della programmazione attraverso un sistema semplice e intuitivo.

È il Coderdojo. Questa esperienza si è realizzata da gruppi di volontari che gratuitamente sono interessati a promuovere il software libero e l’informatica attraverso il gioco, anzi, un videogioco.
Nel 2014 l’associazione Liber@-Mente insieme ha lanciato l’idea di organizzare laboratori di Coderdojo all’IC6. Tra novembre e febbraio all’IC6 sono stati organizzati 4 laboratori, 2 dei quali hanno riguardato gli alunni della Scuola Cappuccini delle classi terze, quarte e quinte.
Per la cronaca, il laboratorio dura circa 3 ore e coinvolge in media 15-20 bambini, dipende dal numero di coach e dalla capienza della sala. Il lab è aperto a tutti (purché sappiano leggere) ma è a numero chiuso, non c’è alcuna selezione in ingresso, si va in ordine di arrivo delle domande.
Eravamo partiti con la proposta di un laboratorio, ci chiedevamo che tipo di interesse avrebbe potuto sollevare una proposta come questa: 3 ore di laboratorio intensivo di informatica al sabato pomeriggio dopo 4 ore di scuole. Nel giro di poche ore dall’annuncio abbiamo capito l’aria che tirava: il numero di richieste è subito schizzato ben oltre i limiti che ci eravamo posti. E allora, che fare?  Escludere? Macché! Abbiamo deciso di raddoppiare. Invece di un lab ne abbiamo fatto 2 per un totale di 40 bambini. Qualcuno si chiederà com’è andata. Bambini entusiasti e interessati, le 3 ore sono volate.

Tutto questo è stato possibile grazie alla disponibilità e all’entusiasmo del gruppo di coach capitanato da Serena Bedeschi e Simone Bacciglieri. Chiediamo a Simone come hanno vissuto quell’esperienza.
Da quanto tempo organizzi laboratori di Coderdojo?
Da poco più di un anno, il primo evento organizzato da me e Serena è datato 5 aprile 2014. Prima ho seguito per un po’ i ragazzi di CoderDojo Bologna per capire come muovermi.

Cosa serve per partecipare a questi laboratori?
Un pc portatile (ma non è obbligatorio, se qualcuno è sprovvisto cerchiamo di dargliene uno noi) e la voglia di imparare giocando.
Com’è stata l’esperienza con i due gruppi di bambini della scuola elementare Cappuccini?E` stata…. intensa! In poco più di un anno abbiamo organizzato undici eventi ma nessuno ha coinvolto così tanti bambini. Tre lezioni in una sola giornata coinvolgendo 60 bambini (di cui una quarantina delle Cappuccini) è stato tanto faticoso quanto divertente.  La cosa che stupisce di più è il fatto che i bambini siano stati buonissimi per tutta la durata della lezioni.
Era la prima volta che organizzavate un lab in una scuola?
Sì. Ho avuto occasione di organizzarne un altro un paio di mesi dopo ma è stata una cosa diversa: era un lab fatto all’interno di una classe durante le ore di lezione.
Quanto tempo ci metti a preparare un incontro?
Dipende se devo preparare solo la lezione o gestire anche le iscrizioni. Ormai siamo già abbastanza collaudati quindi per preparare una lezione non ci metto più di un paio di ore.
Cosa serve sapere per fare il coach del Coderdojo?
Per prima cosa bisogna ovviamente saper usare Scratch, e questo si assimila abbastanza velocemente. Le caratteristiche che bisogna avere per essere un buon mentor (e quindi devono avere tutti gli adulti in sala, non solo il “coach”) sono:
  • saper trasmettere il “pensiero computazionale”, cioè la capacità di analizzare i problemi scomponendoli e creare soluzioni utilizzando un linguaggio di programmazione, attraverso l’uso della logica e del ragionamento;
  • avere una spiccata predisposizione al debugging, cioè saper capire in pochissimo tempo dove si trova l’errore all’interno di un programma che non fa quello che dovrebbe. Questo è fondamentale per evitare che ad ogni errore si fermi la lezione per aspettare la correzione.
Ma tutto questo, perché lo fai?
Sicuramente perchè mi diverto, perchè amo stare in mezzo ai bambini e perchè mi piace trasmettere agli altri quello che so fare. Ma il motivo principale è perchè non mi piace per niente vedere tutti questi bambini e ragazzi con pochissima conoscenza degli strumenti che ormai sono parte integrante della loro vita (e lo dico da genitore!).
 
Il Coderdojo è un’esperienza contagiosa, e mentre organizzavamo quello con Serena e Simone abbiamo scoperto che esiste il Codedojo Imola, li abbiamo incontrati e anche il nostro Presidente del Consiglio d’Istituto IC6 si è appassionato alla cosa … ma questa è un’altra storia per un altro post.
Altre informazioni sull’esperienza di Simone e Serena all’IC6 di Imola le trovate sul loro blog

venerdì 12 giugno 2015

Un papà tra le stelle: si parla di Astronomia

Abbiamo ancora negli occhi le immagini del rientro sulla Terra di Samantha Cristoforetti, avvenuto
ieri dopo ben 200 giorni nello spazio. Che emozione!!

Ne sto parlando con Fiorella mentre prendiamo un caffè, e mi dice: "Lo sai che uno dei miei alunni di Budrio mi ha chiamato dicendo che sarebbe stato bello avere Gian Paolo di nuovo in classe a commentare l'evento del rientro dallo spazio ..."

Questo ci da lo spunto per raccontare una esperienza molto interessante avvenuta durante questo anno scolastico e che ha visto protagonisti una classe di 24 bambini di quinta elementare della scuola Servetti Fedora di Budrio, dove Fiorella insegna, e Gian Paolo, un genitore della scuola Cappuccini.

Il tutto è nato alcuni mesi prima da alcune domande degli alunni di quella classe in merito ad eventi astronomici che si stavano verificando, come l'eclissi di sole. Sapendo della laurea in Astronomia di Gian Paolo, Fiorella lo ha invitato a svolgere una mattinata tematica nella sua classe.

Così martedì 14 aprile 2015, dalle 9.30 alle 12.30, Gian Paolo ha tenuto un incontro durante il quale, con il supporto di una presentazione ricca di immagini e informazioni, è riuscito a raccontare in modo semplice concetti fisici che hanno affascinato i bambini presenti. Durante le 4 ore di incontro i bambini hanno fatto molte domande e Gian Paolo non si è tirato indietro. Non è stata una lezione (Gian Paolo non fa il maestro!) ma un viaggio nello spazio stando con i piedi per terra.

Alla fine i bambini sono stati invitati esprimere a caldo le proprie impressioni, ed è chiaramente emersa la comune soddisfazione per una giornata di scuola diversa ma ricca di spunti, di curiosità e riflessioni. A dimostrazione di questo, tutti i bambini hanno richiesto di avere una copia della presentazione di Gian Paolo.

Cosa hai pensato quando Fiorella ti ha chiesto di preparare un incontro con i suoi alunni?
Ho pensato che fosse una cosa da matti! Non è facile spiegare concetti di fisica a bambini che, per la giovane età, non hanno ancora gli strumenti del calcolo differenziale o le basi della meccanica celeste. Però ci si poteva provare.

Quindi come ti sei preparato per l'incontro?
Ho cercato di creare una traccia dei temi da affrontare, e chiarirmi su cosa puntare, tenendo conto dell'età dei bambini e del tempo a disposizione. Ho diviso i contenuti in tre unità: il sistema solare, l'evoluzione stellare e la struttura dell'universo. L'incontro di Budrio ha riguardato la prima unità, cioè il sistema solare. Per questa prima parte ho privilegiato gli aspetti cinematici e tassonomici, come prima base di informazioni utili per tutto il resto. Mi sono chiesto: come presentare queste cose a dei bambini? Ho usato il PowerPoint con molte immagini, le informazioni erano unite a effetti visivi e sonori, ho inserito degli scherzi e musichette simpatiche per semplificare, sdrammatizzando, la comprensione di concetti complessi.

Che impressione hai avuto quando sei arrivato in classe? Come ci si sente in questo ruolo?
All'inizio non sai bene come comportarti, mi sentivo intimorito ma molto presto mi sono reso conto che i bambini erano intimoriti quanto me! Quindi eravamo pari, sullo stesso piano. L'incontro si è svolto così, con molta naturalezza. Appena è partita la presentazione con la colonna sonora di Star Trek e l'astronave Enterprise che appariva in dissolvenza si è creata l'atmosfera giusta per una bella esperienza. Sono riuscito anche a spiegare come ragiona un astronomo, abituato a dover calcolare avendo un numero limitatissimo di dati: si usano le stime di misura che prevedono margini di errore accettabili. Ho fatto un esempio, che non centrava con l'astronomia ma che poteva far capire il concetto: calcolare quanto guadagna il comune di Marina di Ravenna con i parcheggi sul lungo mare in una giornata d'estate.

Ripeteresti l'esperienza?
Certo! Il riscontro che ho avuto dai bambini è stato molto positivo, mi sono commosso a leggere le loro impressioni finali. Bisogna dire però che per avere questo risultato è molto importante che la classe sia preparata. In questo senso il ruolo dell'insegnante è stato fondamentale per creare le giuste condizioni di interesse e delle conoscenze di base.

Per saperne di più su questa storia contattateci.